Ogni sito web ed e-commerce ha bisogno di un servizio di hosting. Rappresenta le fondamenta: senza non è nemmeno possibile andare online. Non tutti gli hosting sono però uguali: ci sono differenze enormi tra le varie soluzioni. Le principali differenze sono su performance (velocità di caricamento), stabilità (evitare down e periodi di offline) e sicurezza (evitare hackeraggi).
Il tipo di hosting più diffuso, perché più economico, è il classico “hosting condiviso”. Sfortunatamente, al risparmio economico, corrisponde anche un servizio di livello basso, come vediamo in dettaglio in questo articolo. Per i siti professionali, non è quindi sufficiente affidarsi ai classici piani di hosting condiviso: è uno di quei casi a cui si applica il vecchio adagio “chi più spende meno spende”.
Vediamo quindi quali sono i lati negativi degli hosting condivisi e qual è la migliore soluzione. Iniziamo dalle basi.
Un hosting condiviso ha le risorse… condivise. Significa che riscontrerai periodici rallentamenti, in particolare quando altri siti hanno alti picchi di traffico.
Anche l’indirizzo IP è condiviso. Ed è un altro potenziale problema: qualora un “vicino” compia attività “sospette”, finirà per compromettere la reputazione dell’IP con conseguenze su SEO e sull’invio delle email (che potrebbero finire in spam).
La sicurezza è limitata: è accaduto numerose volte che un malware di un sito si propagasse ad altri siti ospitati sullo stesso server condiviso. Ad onor del vero questo può essere evitato, ma non tutte le società di hosting attuano le migliori pratiche in grado di scongiurare tale pericolo.
Vediamo ora alcuni aspetti più tecnici.
La configurazione di un hosting condiviso ha una limitatissima possibilità di configurazione. Molti hosting continuano poi ad offrire l’obsoleta configurazione LAMP che si è mostrata decine di volte inferiore alle alternative.
Un grande limite degli hosting condivisi è poi lo scarso numero di PHP workers messo a disposizione di ogni sito. Per semplificare, possiamo immaginare i PHP workers un po’ come gli operai del server: se ne hai pochi, potrai fare poche attività per volta. Se hai solo due operai, potrai fare solo due operazioni per volta, tutte le altre finiranno in coda. Questo, per un sito web, si traduce in lunghe attese per i visitatori.
In un hosting condiviso, tipicamente ci sono poche o nulle possibilità di cache. Bisogna quindi ricorrere a plugin, che però non possono nemmeno lontanamente raggiungere le prestazioni offerte da sistemi di cache lato server. Possiamo aggiungere che i più costosi hosting condivisi offrono sistemi di cache, facendo però spesso pagare un extra per le object cache (Kinsta ad esempio richiede 100€/mese di extra costo).
Si potrebbero aggiungere ulteriori elementi, ma ormai dovrebbe essere chiaro quale sia il punto: per un sito professionale (cioè un sito che ha l’obiettivo di generare vendite o acquisire potenziali clienti), non è indicato un hosting condiviso che mediamente offre performance scarse.
La soluzione è il VPS (Virtual Private Server). Si tratta, come si può intuire dal nome, di un server virtuale: simile ad un server dedicato ma con il vantaggio della scalabilità (si possono aggiungere le risorse proprio quando necessarie) e dal costo inferiore. Il VPS è completamente configurabile ad hoc, ha risorse dedicate ed un IP esclusivo. Lo svantaggio è che per usarlo è necessario avere conoscenze tecniche approfondite. Proprio per questo PRO WP offre il servizio di hosting tutto incluso: VPS (fornito dalle migliori aziende europee) e gestione totale (operata direttamente da noi).
Il nostro servizio ti permette di ottenere il massimo e di delegare completamente ogni aspetto tecnico: è come avere al tuo servizio un addetto IT, specializzato in WordPress e WooCommerce. Il costo, tutto incluso, è di 59€/mese, clicca qui per vedere il servizio e ordinarlo (è adatto per gran parte dei siti web, mentre per per i progetti più complessi è possibile usare il configuratore e vedere subito il prezzo, per il configuratore clicca qui).